Falla fuoribordo - NOINAVI

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Falla fuoribordo

Avarie

Prima di affrontare qualunque riparazione “in emergenza”, a seguito di  falla, sarà necessario valutare la reale opportunità e necessità di effettuarla. In ogni modo spetta al Comando qualunque decisione in merito.
 
La riparazione, ove si effettuasse con mezzi inadeguati e personale impreparato, potrebbe causar un inutile rischio, sia per le persone che per la nave.
 
Indipendentemente dal danno, in primo luogo, sarà necessario distinguere se la nave si trovi in alto mare, in prossimità di un ridosso o di un porto.
 
Si dovranno attentamente valutare le condizioni meteo durante la riparazione.
 
Ove si decidesse di procedere alla riparazione, la si dovrà pianificare attentamente ed il personale dedicato dovrà sempre essere in condizioni di assoluta sicurezza. Oltre ai DPI per lavori di carpenteria, le persone esposte a possibili cadute in mare, dovranno indossare giubbotti di salvataggio a gonfi aggio automatico, imbragatura di sicurezza collegata a punto fermo della nave, calzature da lavoro meccanico con caratteristiche antiscivolo ed a sfilamento rapido, Si dovranno prevedere salvagente da lancio con sagola di recupero.
 
Qualunque tipo di falla che la nave abbia subito, se ne dovrà fare menzione nei documenti di bordo ed una volta in porto, interessare le autorità, prima di procedere alla riparazione definitiva. Sul certificato di classr, si otterrà quindi la notazione “CONTINUA NELLA CLASSE”. Nel caso di una riparazione provvisoria che consenta di esercire la nave sino ad una sosta per “grandi lavori” o “ lavori annuali”, si avrà invece la notazione: “CONTINUA NELLA SUA CLASSE, CON OBBLIGO DI RIPARAZIONE DEFINITIVA ENTRO IL PROSSIMO BACINO”.
 
1.    Falla sopra il piano di galleggiamento
 
Ove la falla fosse molto in alto, si potrebbe decidere di non far nulla e procedere al porto di riparazione più vicino.
 
Se la falla fosse prossima al piano di galleggiamento, si potrebbe procedere così:
 
1)     Considerare che gli spazi interni possano ricevere acqua dall’esterno, quindi isolare la zona danneggiata come possibile (il personale rimarrà sempre all’interno della nave) e provvedere a drenare con i mezzi fissi o mobili presenti a bordo ; ad esempio con pompa pneumatica od elettrica.
 
2)     Utilizzando il kit in dotazione della nave, stendere il “magnetic tarparulin”, (se disponibile in tali dimensioni) calandolo dall’esterno, questo aderirà alle lamiere anche se deformate. Non assicurerà lo stagno, ma sarà molto efficiente. Questi paglietti di materiale sintetico, muniti di numerosissimi magneti, si usano sulle petroliere per falla da collisione. Questoo sistema, ben lungi da assicurare lo stagno assoluto, rallenta notevolmente il deflusso dell’olio in mare, dando tempo al bordo di trasferire il carico della cisterna danneggiata in altri volumi eventualmente disponibili. Lo sversamento in mare, sarà minimale (vedere esperienza della nave cisterna “Cosco Busan”):
 
3)     Se la falla fosse di“piccole dimensioni” la si potrebbe riparare con uno dei “coni”, sempre presenti in varia misura nel kit di riparazione. Il cono può essere spinto a colpi di mazza nella matrice e calafatato con stracci asciutti da inzuppare con pittura; in alternativa preparare una miscela di acqua e cemento rapido per immergervi gli stracci e quindi calafatare. Una volta essiccata la pittura od il cemento si avrà un discreto stagno.
 
4)     In alternativa si realizza un paglietto in legno con tiranti. Lo si calerà dall’esterno per poi bloccarlo con tiranti ad una traversa da predisporre all’interno..
 
5)     Se la dimensione della falla fosse tale da non poter tamponare con il legname a disposizione, si potrà creare un’intelaiatura di legno (o con altro materiale eventualmente disponibile) su cui si fisseranno teli di nylon, tela olona o alla peggio più strati di lenzuola impregnata di cemento o pittura vinilica (più elastica del cemento).
 
2.    Falla sotto il piano di galleggiamento
 
Il criterio di servizio (SOLAS chap. II-1) ci rammenta che in linea di massima la nave da passeggeri resterà “afloat and stable” con tre compartimenti contigui allagati, mentre una nave da carico con due (ricordiamo che in questo caso i compartimenti hanno maggiore estensione). La nave da passeggeri, a parità di lunghezza allagabile di una nave da carico, è maggiormente compartimentata.
 
I piani di emergenza (Damage control Information) saranno esposti in modo permanente sul ponte di comando o quantomeno prontamente disponibili, mentre un estratto sarà in dotazione agli ufficiali.
 
Tale documentazione è la guida per l’ufficiale di guardia della nave. I piani mostrano chiaramente per ciascun ponte e spazio, le delimitazioni dei compartimenti stagni, le loro aperture, i mezzi di chiusura e la posizione dei sistemi di manovra, nonché le disposizioni per la correzione di un eventuale sbandamento causato da allagamento. Saranno indicati tutti i casi di avaria della nave e le azioni da intraprendere immediatamente. Fascicoli sintetici, contenenti le informazioni, saranno messi a disposizione degli ufficiali.
 
Lo “stability booklet” fornirà le condizioni della nave a seguito del danno ed i suggerimenti per le azioni più importanti (che nell’ambito dello stress il personale potrebbe dimenticare).
 
In ogni caso oggi, quasi tutte le navi sono dotate di sistemi elettronici che forniscono immediatamente le informazioni necessarie (NAPA, Loadmater computer, etc.) I sistemi informativi sono sempre più frequentemente interfacciati con le segnalazione di livello in sentina o nelle stive. La SOLAS Chap. XII prevede il sistema elettronico informativo e segnalazione di livello per stive e spazi altrimenti vuoti.
 
Questi sistemi forniscono in tempo reale le informazioni anzi dette.
 
3.    In previsione di una collisione o di un incaglio
 
1)     Ufficiale di guardia: compiute le adeguate azioni di disimpegno, in previsione del’inevitabile sinistro, avverte immediatamente il comandante e la macchina;
 
2)     ALLARME: immediato;
 
3)     Porte stagne: posizionare il commutatore su “door closed”, così le porte stagne eventualmente tenute aperte effettueranno la procedura di chiusura di emergenza;
 
4)     Valvole di compartimentazione: verificare che siano chiuse e chiudere quelle dei servizi che interessano compartimento danneggiato/compartimento integro;
 
5)     Generatore di emergenza: avviarlo;
 
6)     Porte semi-stage: sbloccarle da remoto, per consentire la chiusura automatica;
 
7)     Equipaggio e altro personale: farlo evacuare dalle zone di presunto impatto;
 
8)     Squadre di emergenza: allertarle (possibilità di incendio a seguito di urto);
 
9)     Compartimenti svuotabili: alleggerirsi per quanto possibile, si dovrà poi imbarcare o meglio spostare zavorra con i sistemi “cross-flooding” al fine di mantenere la nave dritta;
 
10)  Aperture a fasciame: verificarne la chiusura;
 
4.    Ad avvenuta collisione
 
1)     Nave collidente: non deve sfilarsi prima di accordo con l’altra unità (se petroliera alta probabilità di incendio);
 
2)     Passeggeri: fornire adeguate informazioni, verificare che (in ogni caso) abbiano indossato preventivamente il giubbotto di salvataggio; il personale preposto sarà presenti fra i passeggeri per evitare l’insorgere del panico;
 
3)     Informare DPA ed Autorità.
 
5.    Navi mercantili e navi militari.
 
Le navi mercantili, a seguito di sinistro debbono tutelare le persone a bordo, la nave e l’ambiente. La normativa IMO, nazionale, di classificazione etc, prevedono che la nave, nel suo insieme, sia sicura e che nessuno debba intervenire eccedendo oltre la normale attività lavorativa.
 
Di natura diversa è l’obbiettivo della nave militare, che deve continuare nella sua missione bellica. Per questa ragione sono previsti a bordo numerose tipologie di specialisti con preparazione adeguata, fra cui i sommozzatori. Essi potrebbero intervenire in un compartimento allagato, abili anche a tagliare e saldare sottacqua.
 
La falla dovuta ad un evento bellico potrebbe aver causato un danno all’opera viva, aprendo una via d’acqua e l’effetto di una esplosione potrebbe aver indebolito o deformato la struttura di paratie, che dovranno essere prontamente rinforzate o puntellate.
 
Senza entrare nella complessa disciplina della costruzione navale militare, è evidente che ad obiettivi diversi, si attueranno azioni diverse.
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